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Nato a Cremona, da allora respiro nebbie fitte, afa padana e pianeggianti sensazioni.
Pesante e immobile da sempre, mi esprimo come posso e come so, nello stesso identico modo concesso da un cinico fato. Perennemente confuso e atarassico, ingordo e paziente, scrivo parole convinto che l’espressione sia l’unica magia concessa agli esseri umani per potersi elevare e somigliare sempre più agli Dei. Non esistono punti fermi nel mio esistere, solo zattere di comprensione in balia di un oceano agitato e onde altissime che conducono, malgrado noi, verso lidi sconosciuti. Credo nella parola espressa come valore supremo, dal vagito del neonato fino al rantolo ultimo del moribondo. Ci credo perché la voglio fortemente mia, la sento scorrere nelle vene più del sangue, possiede un proprio odore inafferrabile ed evoca consapevolezze diverse, la posso toccare con mano, ingoiare e respirare ogni istante. Credo nel “linguaggio dell’inesprimibile”, nelle sensazioni e intuizioni che solo parole non convenzionalmente espresse riescono a palesare realmente. I miei figli:"L'attimo e l'Essenza", "Il passo del gambero", "Suoni", "Giuda".
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