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Babalù è un gruppo che nasce a Potenza nell'estate del 2009, sulla base di un progetto che mira alla continua fusione di sonorità, dal reggae all'hip hop, dal dub al funky.
I pezzi vengono arrangiati e registrati nell'home studio "casalunatica" di Gianluca Sanza, ma in realtà è proprio in questo alchemico mondo che i brani prendono vita.

I testi nascono dalle mani di Gianluca (basso e voce) e Ramon ( voce e percussioni), spesso partendo da un groove di batteria o più semplicemente da qualche accordo di chitarra, e poi vengono arrangiati con l'apporto di Antonello Ruggiero (batterista), Marco Morelli (dj e dub master) e Rocco Sante Sabia (chitarrista e cori).

I brani trattano tematiche sociali attuali, a volte raccontano di vita vissuta e spesso sono riflessioni intime e profonde.

La fusione dell'elettronica con gli strumenti acustici esalta il sound della band, dando risalto alla ritmica del basso, della batteria e delle percussioni, e questo crea un solido supporto alla metrica del canto.

Nel 2011 i Babalù vincono il premio "miglior testo" al concorso nazionale "musicultura" (ex premio Recanati) con il brano "mio fratello è pakistano".

Alla fine del 2013, con un cambio parziale della formazione, si rivoluziona non solo lo stile di scrittura, abbandonando il dialetto utilizzato nel primo lavoro "battito stabile", ma anche lo stile musicale, discostandosi dalle sonorità tradizionali del meridione e inserendo sfumature latine grazie all'apporto del percussionista cubano Ramon Perez Batista.
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